Chi non ha mai sentito parlare di grani antichi e dei benefici per la salute che essi offrono.
Semi di quinoa, farro, chia sono varietà rimaste autentiche nel tempo, oggi rivalutate per mille buone ragioni. Forse conosciamo meno i cereali come teff, freeken che sono alimenti che si qualificano sempre come grani antichi ed offrono ugualmente benefici per la salute, tra i quali l’aumento delle difese immunitarie ed il miglioramento della digestione.
Prezioso patrimonio della nostra alimentazione, essi celano proprietà che neppure immaginiamo e che faremmo invece bene a conoscere.
Grani antichi: da dove deriva questo nome
Una definizione ufficiale dei grani antichi in realtà non esiste, anche se sostanzialmente questo nome dipende dal fatto che questi grani sono rimasti invariati negli ultimi secoli, tali appellati proprio in quanto presenti sulla Terra sin dall’antichità.
Sicuramente il nostro grano non può essere definito “antico”, ma varietà come il farro o il kamut possono rientrare in questa categoria insieme a cereali particolarmente rari nel mondo occidentale quali teff, sorgo, amaranto, miglio. Altri invece come il grano saraceno, i semi di chia, il riso selvatico e la quinoa vanno sempre più guadagnando popolarità in Nord America.
I principali benefici dei grani antichi
Le proprietà e i benefici dei grani antichi sono ovviamente diversi e variano in base ad ogni singola varietà; in linea di massima sono da considerare tutti ricchi di fibre alimentari e di tipiche proteine vegetali. Vediamo alcuni dei benefici nutrizionali per la salute associati ad alcuni cereali antichi.
Kamut
Molto conosciuto col nome kamut, il cereale khrosan è originario della “Mezzaluna fertile”, una regione tra Egitto e Mesopotamia.
Appartiene alla famiglia delle graminacee, specie grano duro, una varietà di grano integrale.
Una tazza di kamut contiene 250 calorie, 7 grammi di fibre e 11 grammi di proteine; se confrontato con il grano moderno è molto più ricco di minerali come il selenio ed acidi grassi che vanno a supportare un sano sistema immunitario. Del kamut sono particolarmente noti i benefici antiossidanti che tendono ad attenuare l’infezione intestinale e riducono il dolore associato ai sintomi della sindrome dell’intestino irritabile.
Amaranto
Originario dell’America centrale, l’amaranto era già apprezzato dagli antichi Maya per il suo potere curativo. Ricco di fibre, ferro, calcio e potassio è un cereale senza glutine che contiene un’apprezzabile quantità di proteine.
E’ particolarmente utilizzato nella preparazione di pane, pasta e pizza senza glutine.
Miglio
L’origine di questo grano antico è incerta.
Quello che si sa con sicurezza è che è un cereale veramente antico essendo stato ritrovato in tombe del Neolitico. Nella sua tipica forma di piccole palline gialle, il miglio, grazie al suo alto contenuto di magnesio, è un cereale dai numerosi benefici per la salute, in particolare per il cuore.
Favorisce la funzione dei vasi sanguigni, oltre a supportare le normali contrazioni cardiache. Generalmente si cuoce a vapore, proprio come il riso.
Farro
Risaliente dall’odierna Turchia già circa al X millennio a.C. il farro è un alimento base nelle diete mediterranee. Particolarmente ricco di proteine, questo grano antico contiene maggiori fibre alimentari rispetto al riso integrale ed alla quinoa, pur avendo un indice calorico più basso.
E’ inoltre ricco di vitamine del gruppo B, molto importanti nel metabolismo e per la salute del cervello. Per la sua consistenza densa e gommosa ben si adatta nei piatti come il risotto.
Preferiamo dunque i grani antichi, torniamo alle origini, per un consumo di alimenti più sano e consapevole.